MARSHALL AFD 100

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izzy stradlin
view post Posted on 15/3/2011, 15:21




Gli ultimi periodi hanno visto Slash ritrovare nuovo vigore, riportandolo quanto mai alla ribalta con la più fitta produzione musicale mai vista. Con l'intensa attività live e in studio, oltre al lancio di numerose edizioni signature della Les Paul ispirata alla chitarra registrata in Appetite For Destruction, il 2010 potrebbe essere tranquillamente definito l'anno del serpente, tanto più se proprio in quest'anno si sente per la prima volta parlare di un amplificatore ispirato al leggendario suono del disco simbolo dei Guns n' Roses.
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La ricerca di un suono personale è un pallino fisso per tutti i chitarristi, ma è innegabile che molti dischi abbiano stabilito gli standard sui quali si basano le scelte degli eterni ricercatori del sound perfetto.
Uno dei suoni più cari ai rockettari è proprio quello che, dalle mani del chitarrista dei Guns n' Roses, negli anni '80 e '90 riconfermava ancora una volta l'alchimia inimitabile che si crea tra Gibson Les Paul e stack Marshall.
L'album manifesto Appetite For Destruction è ora quanto mai prima oggetto di discussione e studio da parte di chitarristi e produttori, che instancabilmente tentano di ricreare quel particolare suono, frutto di una Gibson che non era una Gibson e di un Marshall che, forse, non era un Marshall standard.
Se in circolazione ci sono già molte chitarre dedicate a Slash e improntate a ricreare il suo tono, è stato necessario aspettare il 2011 perché i tecnici Marshall completassero il progetto dell'amplificatore con teschio e cilindro definitivo.
Le difficoltà maggiori nel costruire un amplificatore che riuscisse a diffondere un suono simile a quello utilizzato da Slash negli anni d'oro stanno nel fatto che, se da una parte l'amplificatore usato nei live è sempre stato a disposizione per ogni tipo di analisi da parte dei tecnici incaricati, quello che ha permesso la nascita del vero Slash sound, registrando l'album di cui sopra, è avvolto nel mistero.
Il cosiddetto Appetite amp, in effetti, era un amplificatore usato da Slash solo in occasione dell'incisione del disco, trovato in studio e sparito nel nulla in seguito. Si suppone fosse una riedizione Marshall 1959 modificata, ma pochi sono gli indizi in merito.


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Per non deludere i fan, Marshall ha ben pensato di mettersi al lavoro per ricreare entrambi i suoni, inserendo in un unico modello le caratteristiche del #34, l'amplificatore che Slash portava con sé dal vivo, e quelle dell'oscuro Appetite amp, che dà il nome all'AFD100.
Il risultato è una testata dal look semplice, con l'apparenza di un monocanale dotato di controlli essenziali quali gain, volume, equalizzazione a tre bande e presence.
Un'altra manopola fa, però, capolino sul pannello cromato abbellito dal logo di Slash e il suo jolly roger con tanto di cilindro. Si tratta del "power", il controllo di un interessante attenuatore di potenza che, insieme alla capacità della testata di controllare automaticamente la salute delle valvole e regolare il bias in automatico, ne svela la natura estremamente moderna.
I cento watt erogati a piena potenza (forniti da cinque ECC83 nel preamplificatore e quattro 6550 per il finale) possono essere ridotti fino a 0,1 watt con cambi timbrici minimi. La linearità del riduttore di potenza si rivela fondamentale per poter utilizzare con soddisfazione la AFD100 in casa o per tirarle il collo a dovere anche in piccoli locali.
Naturalmente il sistema integrato di auto bias permette di sostituire le valvole in qualunque momento con molti altri modelli senza dover agire manualmente su parametri che altrimenti sarebbe meglio riservare alle cure di un tecnico.
Il piacere di ritrovarsi sotto mano un amplificatore con un bias sempre regolato a puntino e l'opportunità di suonare a volumi moderati senza realmente avvertire la presenza di un riduttore digitale, è grande .

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I prodotti signature non sempre sono visti di buon occhio ma, quando si tratta di emulare un suono ormai considerabile uno standard riconosciuto per la stirpe Marshall, l'etichetta viene a cadere, le decorazioni sul pannello non hanno più così tanta importanza e ciò che resta è una testata contenente un JCM800 modificato e un 1959 anch'esso modificato, per uno street price di circa 1500 euro. Resta solo da chiedere: ha senso comprare una testata che contiene due suoni Marshall così tradizionali al suo interno? Forse i (non pochi) possessori di una piccola collezione di costosi, pesanti e ingombranti amplificatori Marshall per tutte le stagioni avrebbero qualcosa da dire a riguardo.




 
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chek94
view post Posted on 15/3/2011, 15:28




Se è tutta farina del tuo sacco ti faccio i miei complimenti!!
Non vedo l'ora di sentirlo
 
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izzy stradlin
view post Posted on 15/3/2011, 15:48




diciamo che ho arraffato un po qua e un po la , cmq ci ho anche messo del mio XD
 
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chek94
view post Posted on 15/3/2011, 15:58




Ma è già disponibile?... prova a cercare se slah lo ha già pubblicizzato... va bene anche se fa solo tamarrate
 
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izzy stradlin
view post Posted on 15/3/2011, 17:11




sisi è gia in vendita , ci sono alcuni video in cui slash lo prova.....
 
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chek94
view post Posted on 15/3/2011, 17:30




Postali in una nuova discussione!
 
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izzy stradlin
view post Posted on 15/3/2011, 17:31




ok
 
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6 replies since 15/3/2011, 15:21   322 views
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